Il Danno Diretto e Indiretto .
- Mauro Lardinelli

- 19 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Nell' ambito della quantificazione di un danno al patrimonio vi sono sostanzialmente due parametri, uno è il danno diretto l' altro è il danno indiretto.
Va detto che tale distinzione e classificazione non è disciplinata e prevista nel codice civile, ma viene ricavata da alcune norme in esso presenti, si tratta di categorie elaborate dalla giurisprudenza per ponderare bene l' ammontare del risarcimento.
Nell' ambito assicurativo però, la distinzione viene non solo fatta ma vengono anche quantificati i rispettivi massimali che andranno poi assicurati.
Nel pratico, se assicuro un immobile ad uso industriale, ed il suo contenuto, contro l' incendio, devo indicare il capitale/somma da assicurare, quello sarà il mio massimo indennizzo nel caso si verifichi tale eventualità o ad essa riconducibile.
Questo in sostanza configura il danno diretto, abbastanza semplice ed intuitivo anche nella sua preventiva quantificazione.
Il danno indiretto, volendo rimanere all' esempio sopra riportato, configura tutte quelle situazioni che sono conseguenza del danno diretto, ad esempio, l' Azienda a seguito dell' Incendio deve interrompere la sua attività, tale evento implica tutta una serie di conseguenze negative di carattere economico finanziario che andranno a far parte del risarcimento.
Sempre semplificando, l' attenzione va dunque posta sulla quantificazione di un eventuale danno indiretto, operazione questa che implica una seria riflessione sulle caratteristiche dell' attività oggetto dell' assicurazione.
L' analisi del rischio in oggetto da parte dell' Assicuratore è in questa fase molto importante, la sollecitazione e collaborazione dell' Assicurato deve guidare ad una scelta della "formula" migliore per garantire il danno indiretto.
Quindi capire a quanto potrebbe ammontare il danno indiretto, non semplice, è una precondizione alla quale fa seguito il come assicurarlo.
In questa fase può essere importante anche il ruolo del Commercialista o Consulente Aziendale per quanto sopra detto, per determinare in che modo assicurare il danno indiretto, avendo diverse soluzioni, ne riporto le più comuni:
- in forma percentuale, cioè una percentuale appunto dei capitali assicurati
- loss of profit, in base alla perdita di profitto dell' Azienza
- margine di contribuzione, totale dei costi patiti dall' Azienda nel periodo di inattività
La forma a percentuale considera quanto complessivamente assicurato con il danno diretto e da qui in base alla percentuale riportata nella polizza (solitamente un 10/15 per cento) indica quello che sarà il massimo indennizzo.
E' chiaro che il limite di questa garanzia sta nella possibilità che sia insufficiente, tale eventualità può presentarsi in attività medio/grandi.
Il loss of profit ha due opzioni, una detta per somma, cioè costi fissi più utile netto, l' altra per differenza, al fatturato vengono sottratti costi variabili rimanenze finali di magazzino merci e rimanenze iniziali di magazzino.
Per costi variabili si intendono tutti i costi che con l' interruzione dell' attività dovuta all' evento dannoso, vengono a sospendersi.
Qui volutamente mi fermo, aggiungo solo una riflessione, si può evincere come questa forma di assicurazione di danno indiretto sia più analitica e quindi possa risultare più "sartoriale".
Da ultimo, il margine di contribuzione, la differenza fra ricavi di vendita ed il costo variabile della produzione venduta calcolata dall' ultimo bilancio approvato, anche qui si tratta di una garanzia che scaturisce da un' analisi del bilancio dell' attività.
Non scendo in approfondimenti riguardanti strette modalità contrattuali e operative, non mi interessa in questa sede, voglio solo porre l' attenzione sull' importanza di una corretta considerazione del danno indiretto.
Tale considerazione va fatta con un attento lavoro di analisi che deve coinvolgere l' Assicuratore e l' Assicurato coadiuvato da chi segue amministrativamente la sua attività.
Il danno indiretto, più volte supera il danno diretto, l' esempio può essere un incendio di una porzione di immobile che però tiene ferma l' attività, per cui il danno diretto potrebbe essere di poche migliaia o decine di migliaia di euro ma provocare un danno indiretto di decine di migliaia o centinaia di migliaia di euro.
Si tratta quindi di una riflessione su di una garanzia o polizza accessoria molto importante, alla quale a volte non si pone la giusta attenzione, salvo poi avere sorprese nel momento in cui si verifica un danno e scoprire come l' indennizzo sia spiacevolmente insufficiente.




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